martedì 25 settembre 2007

Palazzi del potere delle esposizioni


Che meraviglia, il 6 ottobre riapre il Palazzo delle Esposizioni a Roma. Non e' un museo etnografico, va bene, lo so, ma sono tre settimane che vedo queste scritte ovunque per Roma, su tutti i mezzi pubblici (avete idea di quanto costino quegli spazi? una volta ho chiesto un preventivo, ci saremmo potuti permettere solo di buttare volantini da una vespa in corsa con il budget a disposizione, o mandare parenti col carrellino della spesa a metterli nelle buche della posta) ... Insomma, diciamo che la suspance la stanno costruendo come si deve, anche perche' dopo anni e anni di chiusura, dovuti a fattori vari (tra cui, nel 2004, il crollo di una larga porzione del soffitto) questa riapertura la si aspettava proprio, anche perche' e' stato per anni il mio spazio preferito, ci tirava una certa aria internazionale, mi faceva un po' Parigi, in piccolo.
Apre con Rothko, c'e' anche la mostra su Kubrick e Ceroli (confesso la mia ignoranza, non so proprio chi sia, lo scopriro' sul posto immagino) ma Rothko e' il mio preferito.

Quindi infarcisco questo post un po' vuoto di contenuti di foto sue e dei suoi lavori che cosi' sono contenta.
Gia' che c'ero, ovviamente, sono andata anche sul sito del PdE (che cosi' sembra una sigla da partito politico) e ho anche mandato un cv, che non si sa mai, nel caso in cui avessero proprio esaurito tutti gli amici di qualcuno, potrebbero anche chiamarmi, se non mi chiamano dai Caraibi prima, certo, e a quel punto diventa una bella scelta: imparare a nuotare e a fare immersioni e andare ai Caraibi, oppure imparare ad andare in motorino per andare a lavorare al PdE?

Premesso che il sito contiene una sezione lavora con noi (che prima non la mettevano proprio e pensavi: vabbe' allora gli intaso la casella info@quasiasicosa.it per vendetta, e ovviamente non ti rispondevano mai) ma che ti dice che non stanno cercando nessuno (ma tu lo sai che e' solo un modo di dire, e allora gli intasi comunque il
sistema e compili tutta felice i tuoi dati cercando di fare bella figura in tre righe di modulo prefabbricato, per poi finalmente incollare il tuo cv di 8 pagine in pdf alla fine perche' senno' non rendi l'idea della tua meravigliosa carriera...).


Allora io ho perlappunto compilato e quindi aspettero' buona buona che schiattino tutti gli amici di quelli che lavorano al PdE, perche' a quel punto saranno costretti a leggerli quei cv che stanno li' ad ammuffire speranzosi da mesi e anni, e a quel punto mi chiameranno ed io saro' ai Caraibi.

Per ora pero' e' bello che ci sia di nuovo, ciao a tutti!


Tutte le foto di Mark Rothko e dei suoi lavori sono tratte dal sito del PdE e da quello della National Gallery of Art di Washington

venerdì 21 settembre 2007

Blog Action Day 2007

Potere alla parola (dei blog)

mercoledì 12 settembre 2007

Mancati Caraibi - amo il mio paese


E dal momento che fino ad oggi, a parte il romanzo di quello siciliano (gia' prontamente rimosso non lo leggero' mai e ci sara' un motivo per cui nessuno lo conosce mentre tutti hanno almeno provato a leggere la profezia di Celestino e meta' di costoro lo hanno richiuso dicendo "che minchiata"? io l'ho fatto - e l'ho subito rimosso) insomma a parte quello dei tonni (vedere post sui tonni) e altre robette di poco conto, mi sono accorta che non parlo mai dell'Italia. O perlomeno non ne parlo mai abbastanza (insomma ci sto mettendo una pezza sopra, ho un po' di sensi di colpa dovuti al commento di o'zappatore al post sull'archivio GLBT).
Dal momento che ho rifiutato l'emigrazione finalizzata alla ricerca di un lavoro migliore (nonche' di un marito, che ne so, americano o svedese, un po' tonto che per via del gap culturale non capisce perche' sono ancora single) almeno ci saranno dei buoni motivi per stare qui?

La risposta e', ovviamente, si'.

Insomma, alla fine sono stata all'estero un paio di volte e volevo sempre tornare a Roma, anche se minaccio fughe da anni (ho anche mandato un cv ad un museo ai Caraibi l'anno scorso, cercavano un direttore ed io, pensando che fossero degli sfigati, avevo mandato il mio profilo junior totalmente insufficiente, ed avevo anche finto di essere appassionata di sport acquatici - non nuoto nemmeno - perche' il museo era su un'isola in mezzo al nulla - guardatela: si chiama Turks and Caicos Island, e guardatevi il sito del museo. Ma io non ne sono diventata il direttore, ahiloro. Questo invece e' il sito dello scavo).

Insomma insomma guardiamo anche intorno piu' vicino.

QUINDI

Dal prossimo post inizia la serie dei musei etnografici italiani che fanno invidia a Turks and Caicos ed al loro squallido scavetto subacqueo, che chissa' che avranno mai di speciale. Una direttrice italiana sicuro no. Anzi secondo me non ci e' voluto andare nessuno li' e adesso non sanno come dirmi che sono l'ultima della graduatoria e pero' mi hanno gia' detto di no casomai mi offendo. Nel caso: va bene anche un ripescaggio, non mi offendo, poi:
mi piacciono gli sport acquatici

so fare le immersioni




la pesca d'altura,




quando esco dall'acqua faccio invidia a Ursula Andress


(perche' ha quelle conchiglie in mano?)

so tutto di archeologia subacquea e di quegli antichi skateboard che avete li' al museo (ora mi arriva un fulmine - e' un sedile cerimoniale) e che l'ex direttore del museo caraibico regge in mano nella foto sottostante.


Ovviamente non so fare nessuna di queste cose e resto qui, nel mio ufficio a Roma Nord a fare lo sporco doppio e triplo lavoro e a cercare di cambiare le cose. Ma si puo' fare.

Proprio non capisco perche' non mi abbiano selezionato, comunque.