Primo Maggio al MIBAC: in lizza per il portierato culturale
Ho fatto la prova preselettiva del concorso per 500 posti al MIBAC.
Me ne vergogno un po', suppongo avrei dovuto boicottarlo perchè non era previsto NESSUN posto per antropologi, che, si sa, nella dicitura delle Soprintendenze ci stanno i beni DEA, ma i professionisti DEA non sono veramente invitati, insomma, si sa, per ora se ne occupano gli storici dell'arte (in alcuni casi magari solo per ripiego), perchè evidentemente ancora non ci si è manifestati in tutta la nostra meravigliosità discipilinare e quindi il concorso per 500 antropologi è ancora lontano...
Finisce allora che, complice una certa facilità nella compilazione della domanda (tutto online, tutto automatico, tutto FUNZIONANTE, che meraviglia, davvero) anche io mi sono iscritta in quattro e quattr'otto e ieri sono andata a fare la mia prova preselettiva: 10 posti per Servizi Di Accoglienza - settore non me lo ricordo, ma eravamo intorno agli 8000, per quei 10 posti.
Seconda meraviglia dopo il processo di iscrizione: i quiz vengono pubblicati nel sito del Mibac.
Come per la patente, bastava memorizzare le risposte di qualche milione di quesiti, perchè poi tra quelli sarebbero stati selezionati randomicamente i 100 per ogni sessione d'esame. Ne ho studiati forse 1/10, con la collaborazione di tutta la famiglia, degli amici (con domande a tradimento tipo "qual'è il verso della giraffa?" - c'era- buttate lì nel Messenger o in Facebook, o via mail) e in GOOGLE soprattutto... E incredibilmente quelle a cui avevo risposto e che mi sono capitate le ho anche azzeccate (due, tipo). La cosa più divertente è stata che mentre spippolavo in internet per cercare le risposte alle domande, ho scoperto che Yahoo Answers era pieno di domande del concorso, chè giustamente poi ho capito che data l'età media dei partecipanti, tutti si erano messi come me a cercare le risposte nel web...Da vecchia babbiona, purtuttavia informatizzata e social networker una 'nticchia, non mi sono però fidata molto delle risposte degli utenti di Yahoo..
Insomma, arrivo all'Ergife.
Insomma, arrivo all'Ergife.
L'Ergife è un luogo infernale, dove frotte di persone vanno a tentare la fortuna tipo Bingo. Ci ero già stata per un concorso per la UE, come traduttore, un concorso mostruoso che solo un traduttore vero poteva passare, ed infatti, giustamente, io sono stata segata subito. Ma eravamo 4 gatti quella volta... ieri, lì davanti, sembrava il concerto del 1 Maggio (di qui il titolo del post che altrimenti non si capisce perchè ce l'ho messo).
Ok, c'era meno gente, anche se l'effetto folla era di un certo impatto. Ma l'età media era quella.
Calcolando che più o meno devi essere maggiorenne per fare un concorso pubblico, o almeno così suppongo, dovevano avere tutti più di 18 anni, ma la maggior parte ne aveva POCHI di più... Io ero ben mimetizzata con i jeans ed un grosso maglione (per cui sono arrivata alla fine del test con 4 litri di liquidi in meno in corpo) perciò secondo me dimostravo anche un po' meno, anche se qualche mocciosetto mi ha dato del lei, ma ho imparato a glissare. Però, a parte qualche rara eccezione (c'erano capelli bianchi, c'erano...) erano tutti ragazzini.
Un archeologo (anche lui giovane...) mi dice, mentre facciamo la fila per entrare, che anche lui ha fatto domanda per la categoria Servizi di accoglienza, e io butto lì "figurati, io sono un'antropologa, neanche l'hanno fatto il concorso per noi..." e il risultato è : sguardi di sorpresa (l'archeologo non lo so che avrà pensato, ma gli altri intorno avranno pensato "ecche è") e due secondi di silenzio.
Insomma, mi danno il mio foglietto con il nome, me lo scannerizzano con un lettore di codici a barre, tipo supermercato, ci fanno sedere tutti e si riempiono due sale enormi di gente, un'ora per sistemare tutti, un'ora per fare il test.... tento inutilmente di risolvere un polinomio (non mi ricordo neanche più cos'è un polinomio, ho tentato di sfuggirgli per tutto il liceo, ai polinomi) e becco un tot di altre risposte ma mi alzo un po' mogia, che pensavo di andare meglio, come quando sono stata a Passaparola con Gerri Scotti e le veline, a Cologno Monzese, seduta accanto ad uno dei Fichi d'India, vergognandomi molto e sperando che non mi inquadrassero mai.
Anche lì non ho vinto niente, ma ne ho indovinate un bel po', più del Fico d'India che ad un certo punto mi ha cominciato a chiedere suggerimenti perchè non ne beccava una e alla fine abbiamo anche un po' socializzato, che non volevo sembrare radical chic e poi alla fine la butto sempre sull'osservazione partecipante che mi fa sentire tanto antropologa.
Il meccanismo del concorso per il portierato culturale (come altro definire un concorso per servizi di accoglienza nei musei del resto?) è come quello dei giochi a premi, indubbiamente, e del resto, confesso, a me il format piace anche... ricordo di aver fatto domanda per Il Gioco A Premi proprio in un momento di grande disoccupazione anche volentieri, e di esserci andata anche molto volentieri, e ci ho conosciuto varia umanità che meriterebbe un post di osservazione etnografica a parte: "I concorrenti dei giochi a premi" (Malinowski a Cologno Monzese avrebbe desiderato, più che la figlia del capo, la concorrente aspirante velina - bella assai - che quel giorno in mensa durante la pausa pranzo fermò Emilio Fede - è tutto vero, c'ero - raccontandogli che lui aveva salvato suo nonno in guerra, o qualcosa del genere, io e un ignoto concorrente emiliano con in mano il vassoio ci si scambiò uno sguardo di intesa, Fede lanciò alla gnocca pubescente ben altro sguardo).
Vantaggio rispetto a Passaparola, i quiz del Mibac hanno avuto il vantaggio di essere pubblicati prima, non con il sistema becero dei libri per i concorsi pubblici, ma gratuitamente on line nel sito del Mibac stesso (altro punto a favore).
Insomma, non era un concorso per antropologi, ma l'ho trovato se non altro molto ben organizzato, almeno in questa prima fase (dato che non arriverò alla seconda non avrò modo di vedere quelle successive...) e migrando alla fine con la massa dei ggiovani verso la fermata della metroA e fornendo soluzioni ad alcune domande ai passanti mentre si camminava nel marciapiedino stretto dell'Aurelia ("Sì, Lorenz era un etologo" ho detto ad una tipa di forse 19 anni il cui fidanzato non era sicuro sulla risposta - ha ringraziato, contenta perchè aveva indovinato allora) ho pensato che, nonostante le apparenze, forse questa gioventù sgallettata se la caverà benino alle prime eliminatorie, chè, freschi di studi, le date della storia un po' se le ricordano, la geografia anche, e sicuramente che cosa significa il punto esclamativo rosso accanto ad un messaggio email sanno cos'è...
Attendo un concorso per antropologi, che magari saremo di meno ( e ci conosceremo quasi tutti) anche se non mi faccio illusioni sull'età media, che qua escono fuori dalle facoltà a mazzi nuovi antropologi freschi freschi, e si concorrerà per un posto da portiere al Pigorini.
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